Hieronymus Bosch: tra satirico e grottesco


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Pittore fiammingo di spiccata originalità, Hieronymus Bosch fu il creatore di un nuovo genere di pittura d’ ispirazione religiosa tra il simbolico ed il grottesco, tra il satirico ed il surreale.
Hieronymus Bosch (il cui vero nome era Jeroen Anthonissen van Aken) nacque intorno al 1450 da famiglia di pittori, a Hertogenbosch, cittadina olandese del Brabante settentrionale dalla quale derivò il proprio nome d’arte.
Poco si sa della sua vita e della sua formazione, se non che fece parte, così come il padre, anch’esso artista, della Confraternita della Madonna, per la quale eseguì alcune opere, dipinti ed allestimenti scenici e questo fatto potrebbe suggerire un indizio della sua complessa rappresentazione del sentimento religioso, sempre eccessiva, espressa come ossessiva contrapposizione tra il bene e il male.
Le inquietudini interiori, alimentate da una fervida fantasia, si tradussero sulle sue tele in rappresentazioni grottesche, spesso apocalittiche, a volte oscene, ma sempre pervase da un oscuro simbolismo tutt’oggi di difficile interpretazione.
A chi ha visto nelle sue opere ‘un mondo di sogni ed incubi’ creato ad arte esclusivamente per divertire od incuriosire, un po’ come le Grottesche del Rinascimento italiano, si contrappone chi vede la sua arte condizionata dalla concezione religiosa tipica medioevale che poneva l’uomo di fronte alla drastica scelta di un totale abbandono ai piaceri terrestri contrapposta all’assoluta rinuncia in nome della fede.
I suoi lavori sono tutti un coacervo di immagini senza un evidente legame tra di loro e l’ambientazione, come tante scene indipendenti che si consumano con un’unica sottile trama che le accomuna, la ricerca del surreale e del diabolico.
Questa voluta scomposizione degli elementi costitutivi del dipinto è riscontrabile anche in opere dal soggetto più tradizionale come il Trittico Adorazione dei Magi (Museo del Prado – Madrid).

Dove però l’arte di Bosch si manifesta in tutta la sua specificità è nelle opere dove viene evocato un mondo fantastico e surreale come nelle varie versioni del Giudizio Universale oppure nel mondo irreale del Trittico Tentazione di sant’Antonio (Museo Nazionale d’Arte Antica di Lisbona)o anche nel quasi incomprensibile Trittico del Carro di Fieno (Museo del Prado – Madrid) dove ai lati della scena centrale, tutt’altro che bucolica, col carro di fieno sono state poste le scene della Creazione e dell’Inferno; infine, nel più famoso Giardino delle Delizie (Museo del Prado – Madrid) che appare come un inno ai piaceri terreni per innumerevoli simboli sessuali. Il dipinto è disseminato di nudi in ogni dove ed in ogni posa, ma sono tutte figure abbozzate, quasi stilizzate, al contrario delle altre figure, siano animali, oggetti o mostri, che sono tutte riprodotte fedelmente e con dovizia di particolari.
Forse per per le caratteristiche di innovazione e di rottura con la tradizione dell’arte fiamminga, Bosch ebbe molta fortuna non solo in patria, ma anche all’estero, soprattutto in Spagna.
Morì nel suo paese natale nel 1516

Franco Desiderio
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Franco Desiderio è un matematico e informatico ma da sempre è appassionato amatore d’arte. Fino al 2019 ha gestito il portale Clupittori.it dedicato all’arte visiva e tuttora scrive articoli per Clubarte.it
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