‘I racconti del Tarocchino Bolognese‘.Articolo di A.R.D. pubblicato su Ingresso Libero, n. 46,settembre 2019, p.11
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E’da poco uscito un interessante libro scritto da una appassionata e libera ricercatrice della storia delle tradizioni esoteriche della città di Bologna, che da più di quarant’ anni oramai, si dedica ad approfondire lo studio delle origini del gioco del Tarocchino Bolognese e del suo aspetto legato al mondo dell’occulto.
S’ intitola “I racconti del Tarocchino Bolognese” ed è pubblicato dall’ editrice Pendragon.
L’autrice è Maria Luigia Ingallati, pugliese di nascita ma bolognese d’ adozione la quale, per moltissimi anni, ha affiancato il suo lavoro di insegnante scolastica alla passione per questa disciplina delle carte divinatorie, oltre alla grafologia tanto che esercita l’attività di perito calligrafo per il tribunale di Bologna. La sua visione nei riguardi del mondo esoterico è soprattutto legata all’aspetto psicologico dello studio dei caratteri umani oltre che alla divinazione di un possibile futuro che solitamente, invece, interessa alle persone.
Nel libro della scrittrice compare una serie di racconti realistici, estremamente affascinanti, collegati al destino di persone e fatti che hanno a che vedere con la divinazione delle antichissime carte bolognesi. Inoltre si spiegano vari tipi d’ esperienze e sistemi di lettura ed interpretazione del tarocchino bolognese, non solo messi a punto dall’autrice ma anche quelli di altri utilizzatori delle carte del tarocchino, i quali intervengono nella narrazione per spiegare le proprie esperienze personali con questo tipo di divinazione.
Non manca però la storia del tarocchino, antichissima, narrata con dovizia di notizie interessanti
che denotano una ricerca approfondita di dati reali sulla nascita e l’evoluzione, nei secoli, di questo gioco che moltissime generazioni praticarono nel passato, appartenenti a varie classi sociali, molto differenti tra di loro. Si leggono, poi, curiosità e aneddoti utili per conoscere un po’ di più alcuni aspetti della tradizione artistica della città felsinea come, ad esempio, la storia dei tarocchi ideati e dipinti dal celebre Giuseppe Maria Mitelli( 1634-1718) maestro disegnatore ed incisore che illustrò la vita bolognese, i vari mestieri che si svolgevano e inoltre tra il 1660 e
il 1665, produsse per il Conte Filippo Bentivoglio un mazzo di carte inedito, intitolato “Giuoco di Carte, con nuova forma di Tarocchini”.
Insomma questo volume è un po’ un mix tra narrazione e studio realistico, storico, delle tradizioni, ma è pure un esame tecnico delle metodologie per la lettura di queste misteriose carte divinatorie: nel contempo è anche un’analisi psicologica tra varie tipologie di persone che si accostano alla divinazione per un bisogno insito nell’essere umano di conoscere il proprio futuro.
“Prendendo spunto dalle novelle di Luigi Pirandello e dai racconti di Italo Calvino pubblicati nel libro Il castello dei destini incrociati – basati su un’iconologia fantastica del tarocco marsigliese – questo libro ci propone varie storie reali illustrate, lette attraverso le carte del tarocchino bolognese. Nove personaggi hanno bussato alla porta dell’autrice per raccontare la commedia della loro vita. Non sono
evanescenti fantasmi della sua mente ma hanno consistenza corporea e sono rappresentati da speciali maschere: quelle del tarocchino bolognese …” Pendragon edizioni.
Il volume infine è corredato da un nutrito apparato iconografico recante fotografie di carte da gioco,
riproduzioni di poesie e dipinti dell’autrice, realizzati in linea con la tematica e gli argomenti trattati nei vari capitoli.
Settembre 2019 Anna Rita Delucca