Instinct and Reason, Recensione di A.R.D. pubblicata su Ingresso-Libero.com, n. 41 novembre 2018.
http://www.ingresso-libero.com/pdf/041.pdf
Testo:
Istinto e Ragione sono due elementi caratterizzanti l’azione umana a cui nessuno può sfuggire: istinto è
comportamento innato, ragione è pensiero razionale. Quando riescono a compendiarsi nella persona,
risulta un accrescimento della sua maturità, ma spesso si tratta di due realtà in conflitto tra di loro.
Un esempio esauriente è riscontrabile nella letteratura pirandelliana: l’uomo nella vita quotidiana indossa una maschera dietro la quale nasconde la propria identità, per tutelarsi dalle altrui critiche, giudizi e pregiudizi. La maschera è un protettivo rifugio in cui celare la realtà vera di noi stessi e dei nostri istinti, consentendoci di rendere visibili soltanto quei comportamenti accettabili per la
comunità di appartenenza.
Istinto e razionalità quando si trovano in scontro, determinano contraddizioni interiori le quali, mentre nella vita quotidiana, nei rapporti con il prossimo e con sé stessi, possono provocare alti o bassi nella gestione cuore/mente, impulso/riflessione, tanto da frenare anche le nostre scelte e decisioni, nell’ambito della creatività artistica invece, costituiscono una straordinaria occasione di ispirazione.
E’ sempre accaduto sin dalle epoche più remote, che l’arte sovrapponesse questi due concetti: lo si esibiva in modo esplicito nelle rappresentazioni teatrali come la tragedia greca o la commedia latina: nella prima il dramma regnava incontrastato come medium di catarsi per lo spettatore, nel momento in
cui si muovesse a pietà verso i protagonisti della tragedia recitata; nella commedia, al contrario, la satira, inizialmente nata per scongiurare influssi dannosi attraverso i riti fescennini, sdrammatizzava i timori dell’inconscio.
Nulla meglio dell’arte può interpretare il mondo interiore delle sensazioni umane: a rivisitare queste intramontabili tematiche è la mostra collettiva di arti visive ‘Instinct and Reason’, allestita dal 10 al 18 novembre 2018 presso La Corte di Felsina.
Undici artisti raccontano, attraverso pittura, grafica e fotografia, le dinamiche del rapporto tra l’impeto dell’azione istintiva e l’accortezza della razionalità: Anna Rita Barbieri, Paolo Bassi, Tiziana Bortolotti, Elena Donati, Fiorenza, Annalisa Gheller, Fabrizio Malaguti, Irene Manente (Mariquita), Gianna Poppi, Stefania Russo, Simona Simonini, con la partecipazione di opere del celebre pittore Danilo Ravenda, scomparso nel primo decennio del Duemila, messe a disposizione dalla galleria d’arte bolognese, Famarina. La mostra s’inaugura sabato 10 novembre alle ore 17.30 con la presentazione del romanzo storico
‘Quell’autunno a Budapest’ di Liliana Martissa Mengoli , che narra le vicissitudini sentimentali di una
giovane coppia in Ungheria, occupata dai Russi nella Rivoluzione del 1956.
Alle ore 18 .45 Aperitivo
Sabato 17 novembre alle ore l7. 30 , incontro con il giovane studioso di comunicazione Didattica
dell’Arte, Andrea Cevolani, sul tema dell’Analfabetismo Emotivo nel mondo giovanile contemporaneo.
La mostra resterà aperta tutti i giorni dalle ore 15.30 alle 19, fino al 18 novembre 2018, presso
l’associazione arte e cultura La Corte di Felsina, a Bologna, in via Santo Stefano 53.
www.lacortedifelsina.it
(Anna Rita Delucca Copyright)