Nemesio Crotti

Nemesio Crotti. Testo critico per la presentazione della mostra personale dell’artista reggiano, 17 settembre/2 ottobre 2011, a Palazzo Seracchioli, P.zza della Mercanzia, Bologna.A cura di Anna Rita Delucca

Testo :
Nato il 9 marzo 1925 sotto il segno dei Pesci Nemesio Crotti è un irriducibile idealista, un sognatore innamorato della vita, della bellezza della natura che traspone nella florida e procace vivacità dei suoi soggetti pittorici, delle nature morte (che sono tutto tranne che morte), ai vividi fiori, ai paesaggi ricchi di luminosità le cui architetture avvolgono, in un solo colpo d’occhio, lo spettatore con le loro prospettive limpide, ben delineate, pastose e traboccanti di colore. Siamo di fronte all’opera di un artista autodidatta che inizia la sua carriera nel 1969 tra lo splendore naturale della Sardegna, in una circostanza quantomeno ‘curiosa’: è un momento estremamente difficoltoso della sua vita; dopo i tragici combattimenti da militante partigiano, iniziati a soli diciassette anni, gli eventi lo mettono di nuovo alla prova. Nel 1960 aveva fondato la Cooperativa Edile Sarda S.A.C.C.E.S. sul suggerimento di Antonio Segni e Francesco Cossiga ma dopo anni di fiorente attività, nuovi accadimenti contrastanti e dolorosi lo assalgono spingendolo sino alla più buia disperazione, ma proprio in questo momento avviene il salvifico incontro casuale con una giovane studiosa sassarese che lo incoraggia a prendere in mano il primo pennello. In seguito il professor Anfossi e Liliana Canu, anch’essi sardi di Sassari, lo condurranno ancor più approfonditamente nell’ambiente artistico.
La tecnica pittorica di Crotti muta notevolmente dopo i primi anni: dal classico pennello con cui crea forme di colore più lisce e lineari, passa all’uso esclusivo della spatola gettando sulla tela una materia corposa di colore, vivida ma pur sempre distesa ordinatamente, ottenendo così un risultato armonico e ne l contempo impetuoso che richiama alla mente sia lo stile della pittura naif, sia la passione traboccante dei colori vangoghiani, ma curiosamente, rammenta pure la tecnica ordinata tipica del Divisionismo, ancor più precisamente il Puntinismo di certi romantici paesaggisti di fine Ottocento.
Non dobbiamo però dimenticare che Crotti è un autodidatta, moderno, per nulla interessato all’evocazione di cultura artistiche del passato: infatti se mai qualche richiamo ne giunga ai nostri occhi di incalliti studiosi, sempre pronti al confronto tra le storiche correnti e le novità dell’arte contemporanea, è puramente casuale.
la sua originale/tradizionale creatività non a caso gli ha permesso di conquistare molti riconoscimenti nel tempo, tra cui il Primo Premio alla Biennale di Venezia.
Solo la figura umana non compare mai nell’opera omnia dell’artista reggiano:il perchè ce lo spiega egli stesso:<< Non amo particolarmente l'essere umano perchè mi ha deluso profondamente>>.
Crotti è un uomo combattivo, appassionato,che in gioventù ha dato tutto se stesso per i suoi ideali, lottando contro il totalitarismo degli anni della guerra mondiale ma allo stesso modo rimane un inguaribile romantico rispettoso della vita e della bellezza, della perfezione divina della natura che circonda l’umanità, quell’umanità che però, spesso fatica a vincere le proprie debolezze e a volte si rinchiude entro i limiti della più bassa materialità lasciando soffocare la bellezza e la grandezza della sua stessa essenza.
La fortuna dell’essere artista però è grandiosa.la creatività è la sua salvezza.

Anna Rita Delucca Anno 2011 (copyright)

(Nemesio Crotti Scandiano RE 9 marzo 1925 – Scandiano 28 gennaio 2016, oltre che artista fu militante partigiano attivo nella seconda guerra mondiale,comandante della 26.ma Brigata Garibaldi, “Iside”. Autore di due volumi dedicati alla storia della resistenza nel territorio reggiano “Uomini Donne e bambini artefici della Resistenza reggiana – Il ribelle. Anno 2011 RE.)

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